Analisi Microeconomica
L’analisi microeconomica si concentra sulla valutazione dell’accessibilità, dell’efficienza e della qualità dei servizi sanitari nella Regione Sardegna, con particolare attenzione alla loro distribuzione territoriale e alle ricadute sul fenomeno dello spopolamento.
Accessibilità e offerta sanitaria
L’analisi utilizza l’approccio degli X minutes hospital, calcolando gli isocròni a 15, 20 e 30 minuti in base alla viabilità reale per ogni reparto. Lo studio considera la presenza dei principali reparti, i posti letto disponibili e le variazioni rispetto agli anni precedenti. Qui alcuni dati:
- (circa) il 15%: La popolazione regionale che nel 2023 non risultava coperta da un reparto di Chirurgia Generale entro 30 minuti di percorrenza in auto. In caso di chiusura definitiva del presidio di San Gavino Monreale, tale quota salirebbe al 19%.
- entro 30 minuti: Nelle principali località turistiche della Sardegna — tra cui Villasimius, Domus de Maria, Porto Cervo, Badesi, Pula, Palau e Santa Teresa di Gallura — non risulta garantita una copertura ospedaliera entro 30 minuti, nemmeno durante i mesi estivi di massima affluenza. Questo limite riguarda tutti i principali reparti ospedalieri.
- Oltre il 50%: Nuoro risulta la provincia più svantaggiata, sia per la bassa densità abitativa che per la conformazione territoriale. Le strutture ospedaliere sono concentrate nel solo capoluogo, e per quasi tutti i reparti oltre il 50% della popolazione residente (più di 80.000 persone) non è coperta entro 30 minuti. Solo i reparti di Medicina Generale e Chirurgia generale garantiscono una copertura di poco superiore al 60%.
- circa il 25%: Il reparto di Terapia Intensiva, servizio strategico reso cruciale durante la pandemia da Covid-19, è un indicatore chiave della tenuta del sistema sanitario. Con l’attuale configurazione degli ospedali, circa il 25% della popolazione risulta ancora non coperta, sebbene la situazione sia parzialmente migliorata rispetto al 2019.
- +70 posti letto: Il potenziamento emergenziale della Terapia Intensiva è stato parzialmente mantenuto: i posti letto[1] sono passati da 119 nel 2019, a 213 nel 2021, per poi ridursi a 189 nel 2023.
- – 20 posti letto: Diminuito da 460 nel 2019 a 440 nel 2023 il numero complessivo di posti letto in ortopedia e traumatologia in degenza ordinaria, nonostante la riorganizzazione su un maggior numero di strutture.
Qualità dei servizi sanitari
L’analisi ricorre all’uso di indicatori provenienti dal Piano Nazionale Esiti, confrontati sia con gli standard minimi di qualità (DM 70/2015 e letteratura scientifica) sia con la media nazionale. I risultati sono associati geograficamente per produrre mappe integrate di accessibilità e qualità. Eccone alcuni:
- Solo il 27% dei pazienti con frattura del collo del femore – uno degli indicatori chiave del Piano Nazionale Esiti (PNE), sistema che monitora la performance dei servizi sanitari – è stato operato entro 48 ore, contro una media nazionale superiore al 50%.
- Solo 13 strutture presentano un volume di casi sufficiente a fornire dati affidabili su questo indicatore. Presidi come Carbonia (4%) e Nuoro (5%) evidenziano criticità estreme.
- Solo 3 strutture su 24 risultano dotate di un reparto di Ortopedia e Traumatologia con punteggi qualitativi “molto alti” secondo gli standard del PNE, mentre la maggior parte presenta una qualità media o bassa.
- X2 TSO: Le ospedalizzazioni per Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) sono circa il doppio della media nazionale da diversi anni, con particolare incidenza nelle province centrali e meridionali dell’isola.
- X3 complicanze diabete: Le complicanze a breve termine del diabete sono circa 3 volte superiori alla media nazionale, soprattutto a causa dell’elevata incidenza di diabete di tipo 1, della complessità della gestione insulinica e delle difficoltà di accesso ai servizi nei territori più isolati.
- Circa 2,4 medici ogni mille abitanti (2022): un dato che, confrontato con le medie del Centro, del Nord e del Sud Italia, evidenzia che il problema non è tanto nel numero complessivo di medici, quanto nella loro disomogenea distribuzione sul territorio regionale.
- Lo standard di 2 infermieri per medico, indicato dalla letteratura, non è spesso rispettato (2022): il rapporto medici-infermieri e il carico assistenziale risultano eterogenei e sotto gli standard, con criticità maggiori a Cagliari e Nuoro nei reparti ad alta intensità. La provincia di Cagliari registra maggiori criticità nei reparti ad alta intensità assistenziale.
Spopolamento
L’impatto delle politiche regionali per contrastare il declino demografico è analizzato confrontando i tassi di fecondità nei comuni beneficiari e non beneficiari del contributo economico per incentivare la natalità, utilizzando i dati ISTAT e un metodo statistico per valutare le variazioni prima e dopo l’introduzione della misura. Emerge:
- + 17% del tasso di fecondità nei comuni con meno di 3.000 abitanti con l’introduzione del contributo economico. L’introduzione del contributo economico nel 2022 per incentivare la natalità nei piccoli comuni ha comportato un aumento del 17% del tasso di fecondità nei comuni beneficiari. Tuttavia, resta da chiarire se questo aumento sia strutturale o temporaneo, con la possibilità che alcune famiglie abbiano anticipato la nascita di figli per usufruire del contributo.
[1] Posti letto in degenza ordinaria, Day hospital e day surgery.




