Analisi Macroeconomica
L’analisi macroeconomica condotta indaga il ruolo della sanità come settore produttivo nell’economia regionale. L’obiettivo è misurare l’impatto delle politiche regionali su PIL, consumi, occupazione e ambiente.
L’industria sanitaria
Per l’analisi sono stati sviluppati un modello Input-Output di tipo leontiefiano (MIO), un modello multisettoriale esteso (EMM) e un modello di equilibrio economico generale computazionale (McCGE-S), tutti calibrati sulla matrice di contabilità sociale regionale (SAM), aggiornata sulla base dei dati di contabilità regionale relativi all’anno 2023. Attraverso questi modelli è stata realizzata un’analisi di impatto economico in riferimento a un’ipotesi di riduzione dell’1% della spesa sanitaria pubblica regionale. Emerge quindi che:
- Una riduzione dell’1% della spesa sanitaria pubblica comporterebbe una contrazione del PIL dello 0,16%, pari a circa 65 milioni di euro. Le ricadute colpiscono soprattutto la domanda interna, in particolare la spesa pubblica (−0,33%), i consumi delle famiglie (−0,16%) e gli investimenti (−0,04%).
- L’effetto si estende anche al gettito fiscale (−0,14%) e al reddito delle famiglie (−0,16%), dimostrando che un taglio alla sanità non migliora il saldo pubblico, ma riduce le entrate a causa del rallentamento dell’economia e alla contrazione della domanda interna.
- Il comparto sanitario si conferma leva di attivazione economica, con effetti diretti e indiretti su settori come immobiliare, ristorazione, commercio, agricoltura ed energia.
Le politiche ambientali
L’attività di ricerca ha comportato la raccolta di dati relativi a 12 tipologie di inquinanti, convertiti in CO₂ equivalente. Per analizzare il trade-off tra crescita economica ed emissioni, è stata condotta una valutazione di impatto mediante il modello McCGE-S basata su un’ipotesi di incremento dell’1% della produzione di energia elettrica da fonte fossile. Emerge quindi che:
- Simulando un aumento dell’1% della produzione di energia elettrica il modello evidenzia effetti macroeconomici positivi ma contenuti (+0,03% PIL; +0,30% reddito delle famiglie e +26,8 milioni gettito fiscale). Segno che l’espansione del settore ha ricadute favorevoli in termini di reddito disponibile e risorse per la finanza pubblica.
- L’aumento dell’1% della produzione di energia elettrica tuttavia comporta anche l’incremento dello 0,31% nelle emissioni di CO₂, pari a 11.818 tonnellate, evidenziando un effetto ambientale non trascurabile legato alla policy di espansione del settore elettrico, che contribuisce per 96% a questo risultato. Sebbene l’impatto economico sia positivo in termini di PIL e redditi, questo dato conferma che tale crescita avviene a scapito della sostenibilità ambientale.



